Come combattere la solitudine.

Con l’avanzare dell’età si tende a chiudere un cerchio intorno a se stessi, si viene sopraffatti così da infinità di pensieri per lo più negativi e sopraggiunge la paura di restare soli.

Un pensiero tra tanti al crepuscolo dell’età ad esempio è il sentirsi fuori luogo, inadeguati e non conformi alla società attuale.

Sapere di non essere soli e avere qualcuno con cui poter parlare, condividendo pensieri, emozioni e paure e soprattutto qualcuno che sappia “ ascoltare” è fondamentale!.

La tecnologia è in continua evoluzione e le persone anziane non sono al passo con essa. Il focus è costantemente sul futuro e non si ha la minima accortezza nel far tenere loro lo stesso ritmo.

Cosa ti renderebbe felice fare oggi?

Cosa potremmo fare per alleggerirti?

Ci siamo talmente disabituati al dialogo che una tale domanda ci lascerebbe interdetti.

Se solo capissero che abbiamo molto da insegnare e altrettanto ci piacerebbe ricevere in cambio. Antonietta.

Abbiamo chiesto a nonna Antonietta cosa vorrebbe sentirsi chiedere dalle persone vicine.

Cosa vorrei sentirmi chiedere? 

Innanzitutto se sono felice. 

Non chiede mai nessuno se “si è felici” e questo è molto triste perché ti rendi conto che le persone non hanno voglia di sapere veramente come ci si sente. 

I ragazzi di oggi non fanno domande per non perdere tempo a dover ascoltare le risposte. 

La nostra categoria poi è considerata il crepuscolo dell’età quindi siamo ancora meno considerati dai giovani non avendo tante

argomentazioni come loro di cui parlare d’altronde non viaggiamo più, non facciamo la vita mondana, abbiamo cresciuto figli e ora nipoti, non siamo più “originali”, Ci considerano monotoni e ripetitivi.

Se solo capissero che abbiamo molto da insegnare e altrettanto ci piacerebbe ricevere in cambio, ci sarebbe uno scambio di idee e pensieri utili per entrambi. 

Ricevere attenzioni o domande interessate come:

Cosa ti spaventa? 

Posso fare qualcosa per alleviare il tuo dolore? 

Cosa ti piacerebbe che ti venisse cucinato? 

Pensiamo a fare tutto per tutti e ci riempie il cuore, ma sarebbe bello potersi prendere una pausa ogni tanto e avere qualcuno che pensa noi.

Non sono una persona che si piange addosso ma noto soprattutto nei giovani d’oggi tanta superficialità. Possiamo però ancora far capire loro che la comunicazione è fondamentale così che ci sia più disponibilità da parte di tutti. 

D’altronde una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso.

Nonna Antonietta,68 anni, Brescia

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